TELEFONATA PER L’EXPORT: COME RENDERLA EFFICACE?

Ognuno di noi nel corso della vita lavorativa ha dovuto affrontare telefonate in cui sfoggiare il massimo della persuasione ed efficacia: si sa, l’improvvisazione non è una buona strategia per avere successo. Mettiamo, ad esempio, di dover chiamare un’azienda per ottenere il contatto del prospect a target identificato: è una situazione che ci riserva molte sfide alle quali dobbiamo prepararci a dovere, specialmente per chi di noi si occupa di business internazionale. Già, perché oltre alle usuali accortezze si deve tenere conto delle differenze culturali tra noi e il nostro interlocutore e valutare, tra le altre cose, la sua appartenenza ad una cultura ad alto contesto piuttosto che a basso contesto e agire di conseguenza. 

 

In ogni caso il primo ostacolo che incontriamo è il cosiddetto “filtro”: un’abile segretaria, receptionist o assistente accuratamente formata per filtrare, appunto, le chiamate in ingresso e passare al collega o al superiore solo quelle veramente interessanti. La carta da mettere in tavola qui è quella del win-win: noi vinciamo perché parliamo con il “nostro contatto”, il filtro vince perché ha passato una telefonata realmente interessante e di valore. Come fare? 

Per prima cosa è importante affidarsi all’empatia e creare un rapporto di fiducia: come dice il detto, se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico! Diversi studi dimostrano infatti che utilizzando questo approccio potrai ottenere fino al 15% di vendite in più. 

 

La seconda tappa fondamentale è scegliere con cura le parole da usare. Infatti, il nostro cervello recepisce, spesso inconsciamente, alcune parole in maniera negativa, quelle che vengono definite “parole tossiche”. Ad esempio, frasi come “La disturbo?” o “Posso rubarle due minuti?” non si dovrebbero mai usare e questo vale per tutte le lingue del mondo. È bene evitarle preferendo, invece, quelle parole che noi chiamiamo “magiche” in quanto piacciono molto al nostro cervello e generano in noi un effetto positivo di predisposizione e apertura. 

 

Scaricando il nostro video corsoLa telefonata efficace per l’export” puoi scoprire tutti i dettagli e diventare l’esperto della telefonata! 

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Alla prossima! 

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Cosa dovrebbero sapere manager e direttori di eCommerce ai tempi del Coronavirus

Articolo tradotto di Tom Karwarka “What eCommerce Managers and Directors should know in the time of Coronavirus”, pubblicato il 13/03/2020 in Divante.com.

 

Con ogni probabilità hai già sentito che l’e-commerce crescerà significativamente per via del COVID-19. Probabilmente sarai anche d’accordo nel dire che questa affermazione è piuttosto generica e necessita di alcuni chiarimenti.

 

Ho letto innumerevoli articoli riguardanti ciò che sta accadendo durante le ultime settimane nel mondo dell’e-commerce in Cina, Italia e Stati Uniti e vorrei condividere in un unico posto i casi di studio più rilevanti a riguardo. Li porrò all’interno di un contesto in modo da aiutare i manager di e-commerce ad essere più preparati o a reagire all’attuale situazione globale.

 

È già successo prima

Prima di approfondire nel dettaglio il discorso del Coronavirus è bene riconoscere che l’e-commerce esisteva anche prima. Alibaba e JD.com sono entrambi cresciuti significativamente durante la crisi del 2002 e 2003 dovuta alla SARS.

Abitudini in evoluzione

Per evitare di andare nei negozi, dove c’è un più alto rischio di contrarre l’infezione e una potenziale carenza di merci sugli scaffali, i clienti optano per gli acquisti online con tempi di consegna più lunghi.

“Le persone si stanno lentamente spostando dal commercio offline agli acquisti online e quest’abitudine persisterà anche dopo l’epidemia.”

“Questo avrà un impatto molto positivo sull’intera industria dell’e-commerce.”

 Zhong Zhenshan, Vice-president of emerging technology research, IDC.

Spesa online

La spesa online ha visto una rapida diffusione durante l’epidemia. In Cina l’azienda di servizi locali on-demand Meituan Dianping ha affermato che la vendita di prodotti alimentari crudi come verdura, carne e pesce è triplicata. Anche Ele.me, parte del Gruppo Alibaba, ha visto le vendite di alimentari duplicate e JD Daojia ha dichiarato che le vendite sono quasi quadruplicate.

Si possono già vedere i primi segni della stessa tendenza negli Stati Uniti. Pradeep Elankumaran, CEO del commercio online di alimentari Farmstead, ha rivelato al Retail Dive che in una sola settimana il volume delle consegne è salito di più del 30% rispetto ai livelli abituali.

Cibo

Master Kong – un produttore di instant noodle e bevande – ha spostato il suo focus dai tradizionali canali di vendita offline a omnichannel, eCommerce e negozi più piccoli. Tracciando i piani di riapertura del commercio al dettaglio, è stato anche in grado di adattare la sua filiera produttiva. Di conseguenza la filiera si è ripresa di più del 50% dopo solo poche settimane dall’inizio dell’epidemia e Master Kong è stato in grado di fornire il 60% dei negozi che hanno riaperto durante questo periodo – tre volte in più rispetto alla concorrenza.

Altre aziende in ambito alimentare stanno diversificando le attività o reindirizzando il budget reagendo alla crisi. La filiale cinese di un produttore internazionale di dolciumi ha usato la crisi come stimolo per accelerare la trasformazione digitale preesistente. Hanno cancellato le attività di marketing tradizionale per il giorno di S. Valentino e hanno investito tutte le risorse nel digital marketing.

Alcuni ristoranti stanno offrendo piatti semilavorati per i clienti che vogliono sfruttare il tempo in casa cucinando.

 

Consegna

In Cina la rete di consegne per alimentari è cresciuta durante la crisi. Ci sono milioni di ristoranti operativi, ma impossibilitati a far entrare la gente – ciò fa sì che la consegna sia l’unica opzione per generare entrate.

La consegna non è sempre uno sviluppo inequivocabile durante una crisi. L’attuale arresto dell’Italia nella sua totalità ha costretto i brand a reagire e trovare soluzioni attuabili. I corrieri non possono recapitare le spedizioni nelle città in quarantena, così le aziende stanno implementando i sistemi che verificano la possibilità di portare a termine la consegna. Hanno anche incrementato la presenza dello staff presso i centri di assistenza per supportare i clienti nella ricezione di informazioni in un momento così complicato.

Collaboratori flessibili

In Cina le catene di hotel, ristoranti e cinema – che stanno vivendo un calo massivo dell’afflusso di clienti o la chiusura forzata – hanno condiviso i loro collaboratori con Hema (un commercio di alimentari esclusivamente online di proprietà di Alibaba) che aveva urgente bisogno di manodopera per i servizi di consegna. Altre attività omnichannel tra cui Ele, Meituan e JD’s 7Fresh hanno seguito l’esempio chiedendo in prestito collaboratori ai ristoranti.

 

Cosmetica

L’azienda cinese di cosmetici Lin Qingxuan è stata costretta a chiudere il 40% dei suoi negozi durante l’epidemia. Trasformando tutti i beauty advisor di quei punti vendita in online influencer hanno raggiunto il 200% di crescita rispetto all’anno precedente.

Interessante è anche l’andamento del settore cosmesi in Italia, che abbiamo approfondito in questo articolo.

Moda e abbigliamento

Cosmo Lady, la più grande azienda di biancheria intima e lingerie in Cina, ha spostato il suo focus sulla vendita in WeChat. Hanno ingaggiato tutti i collaboratori creando una classifica di vendite per singolo collaboratore, includendo anche il CEO!

Il business del lusso

Les Petits Joueurs, un produttore italiano di borse e scarpe di lusso, sta avviando uno showroom virtuale con opzioni di realtà aumentata (AR) per provare ogni prodotto. Solamente negli ultimi giorni hanno osservato una crescita delle vendite online grazie a questa innovazione.

Assicurazione

Ant Financial (precedentemente conosciuto come Alipay) ha aggiunto ai suoi prodotti una copertura extra gratuita in relazione al Coronavirus.

Sanità

JD Health ha lanciato dei servizi online di consulenza gratuita con dei medici e ha anche ideato un’applicazione per aiutare i pazienti con patologie croniche a mantenere una fruizione regolare delle medicine.

Alibaba ha ideato una piattaforma sourcing B2B che colleghi i venditori con gli ospedali e il governo locale. Hanno anche dichiarato che consegneranno ogni prodotto presente sulla piattaforma agli ospedali che ne hanno bisogno, ovunque essi siano.

Direzione strategica per gli anni a venire

Molte aziende cinesi si sono già mosse dalla risposta alla crisi alla pianificazione post ripresa. La digitalizzazione su vasta scala è in prima linea in molti di questi piani, tenendo conto dei produttori in tutti gli ambiti.

Il presidente di IHL Group Greg Buzek si aspetta che l’attuale crisi porti a un incremento degli investimenti in tecnologie omnichannel: “Secondo la nostra visione le tendenze a ottimizzare il Click & Collect e le consegne raddoppierà i precedenti investimenti come conseguenza del fatto che le persone eviteranno le folle per i prossimi 90 giorni”.

Da tutti questi esempi possiamo prevedere che il digitale nel commercio al dettaglio crescerà ad una velocità avanzata rispetto alle previsioni passate. Nonostante sia un momento difficile per il mondo, è provato che l’e-commerce sia resistente e in grado di sopperire alle grandi richieste. Questo è un grande passo avanti per gli obiettivi a lungo termine della digitalizzazione della nostra società.

 

L’eCommerce risponde alla chiamata

Nel nostro motto noi di Divante diciamo: “Crediamo che una migliore tecnologia e-commerce possa aiutare a dar forma e migliorare il mondo del futuro.” Questo tipo di affermazione viene visto come un’iperbole o semplicemente un vivido slogan di marketing. Noi, invece, abbiamo sempre creduto fosse la verità.

Al nostro summit invernale ho anche parlato della volontà di avere un’influenza positiva sul mondo. Durante questi momenti difficili sono orgoglioso di vedere come l’e-commerce stia attualmente risolvendo diversi problemi in tempo reale e stia potenzialmente salvando la vita delle persone in tutto il mondo. Questa è la prova che il credo che abbiamo espresso nella nostra mission è ben riposto. L’e-commerce è forte e in grado di sopperire alle grandi richieste e questo dovrebbe dare a chiunque sia in affari parecchia motivazione nel trovare risposte al problema attuale e quindi pianificare il futuro.

 

Sei pronto a sviluppare il tuo e-commerce? Di seguito trovi la nostra promozione, valida per un tempo limitato. Scegli il pacchetto più adatto a te e scrivici all’indirizzo marketing@venderenelmondo.com!

 

 

 

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Croissants, baguettes e comunicazione nel business

Se dico croissant per colazione e baguette sotto il braccio a cosa pensi?

Facile, a Parigi e alla Francia in generale.

Sapevi che il francese è l’unica altra lingua, oltre l’inglese, ad essere parlata su 5 contintenti?

Oggi ti parlo della comunicazione più autentica e profonda nella cultura francese.

Ogni cultura viene trasmessa attraverso dei simboli: uno dei più rilevanti è quello della lingua.

L’uso del linguaggio alla base della comunicazione

Ogni lingua si basa su un insieme di regole: a scuola siamo educati a seguire le regole grammaticali, semantiche, fonologiche e pragmatiche. Queste ultime, citando l’antropologo Dell Hymes,

“offrono l’interpretazione del significato delle espressioni”.

Nella lingua francese esistono numerose espressioni idiomatiche, alcune delle quali trovano un’equivalente nella lingua italiana.

Ti faccio un esempio: l’espressione “quand les poules auront des dents “ (quando le galline avranno dei denti)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

può trovare un legame con l’espressione italiana: “quando gli asini voleranno”.

Cosa c’entrano asini e galline in un processo di internazionalizzazione?

 Come scritto poche righe sopra, l’uso del linguaggio è alla base della comunicazione, anche nell’export business.

La difficoltà, poi, sta nel fatto, che non tutte le espressioni idiomatiche trovano una traduzione nelle altre lingue. Per questo, quando si studia una lingua straniera è importante apprendere il significato delle singole parole ma è molto importante conoscere anche il significato di locuzioni tipiche di una determinata lingua.

Il linguaggio dei gesti è universale?

No, non lo è. Sebbene certi gesti (quelli legati al nostro cervello rettile) siano universalmente riconosciuti in tutte le lingue e culture del mondo, persone che appartengono a culture diverse hanno gestualità diverse.

Questo cela molti dettagli nascosti che possono aiutarci a interpretare in maniera corretta ciò che l’altra persona vuole comunicare. E non solo!

Due linguaggi diversi che si incontrano e scontrano possono portare a fraintendimenti sull’interpretazione di alcuni gesti ed espressioni. Di conseguenza, una persona che non riesce ad interpretare correttamente un tipo di gestualità potrebbe perdere di vista il senso della comunicazione verbale e compromettere un’importante negoziazione rischiando di far saltare un contratto export.

Una stretta di mano o la “bise”?

Un esempio di un gesto che varia tra Francia e Italia è quello dei baci sulle guance: la cosiddetta “bise”

Ti è già capitato di andare in Francia ed essere salutato con la “bise”?

In Italia quando due persone si incontrano per la prima volta, si presentano stringendosi la mano. In Francia, salvo che per casi estremamente formali, uno di questi è il mondo del business, è normale presentarsi e salutarsi con due baci sulle guance.

Ovviamente non saluteremo il nostro prospect o customer con la bise, ma per ciò che concerne amici, colleghi e famiglia è del tutto normale farlo.

Quindi?

Per comunicare in maniera corretta è fondamentale capire in che contesto ci troviamo ed agire di conseguenza. Conosci la differenza tra la comunicazione ad alto e basso contesto?

Per saperne di più sulle differenze della comunicazione interculturale tra Francia e Italia iscriviti al nostro webinar gratuito: Come fare business in Francia sulla nostra Academy (www.ellecubica.academy).

 

“Una lingua diversa è una diversa visione della vita”.
(Federico Fellini)

 

 

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5 must-have per esportare in Germania

Nel 2019 l’economia tedesca ha rallentato progressivamente a causa di una riduzione delle esportazioni e ad un aumento dell’incertezza (Brexit, guerra commerciale tra USA e Cina, problemi strutturali interni, ecc…). A dare un duro colpo alla Germania sono stati, anche, i nuovi test europei (WLTP) sull’industria automobilistica, settore trainante dell’economia.

Tuttavia, la Germania rimane una meta seducente per le imprese italiane che vogliono espandere il proprio business all’estero. Ma, per raggiungere obiettivi concreti è necessario creare una strategia export su misura e adattare il prodotto al mercato tedesco.

La Germania non è solo il principale partner commerciale del’Italia (il 12,5% delle nostre esportazioni è destinato al mercato tedesco), ma è anche il principale partner produttivo per quanto riguarda i semilavorati e componenti intermedi per l’industria.

Quindi, quali sono i principali motivi che rendono la “Locomotiva d’Europa” così appetibile per il nostro export?

  1. È il più grande mercato europeo per numero di consumatori e varietà di prodotti offerti;
  2. È fisicamente vicino;
  3. È il mercato che più apprezza il Made in Italy e la sua qualità.

 

Per quanto riguarda i prodotti italiani più richiesti dal mercato tedesco troviamo:

  • Macchinari;
  • Prodotti siderurgici;
  • Prodotti del settore chimico-farmaceutico;
  • Automotive;
  • Food.

 

Quali sono, quindi, must-have per un export di successo in Germania?

  1.  Conoscere la lingua. L’inglese in certi casi può bastare, ma parlando il tedesco otterrai una maggiore fiducia da parte del buyer ed eviterai incomprensioni.
  2. Avere un’immagine coerente e affidabile. Sì a cataloghi, brochure e sito tradotti in maniera glocale;
  3. Avere una strategia di marketing internazionale specifica sulle esigenze del mercato;
  4. Curare i tempi di consegna;
  5. Conoscere come si muovono i tuoi competitor.

 

Per definire al meglio la tua strategia di internazionalizzazione scrivici a info@venderenelmondo.com e scarica la nostra scheda paese.

Auf Wiedersehen!

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